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L'assassinio di via Belpoggio
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Svevo, Italo
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Verfasserangabe:
Italo Svevo
Mediengruppe:
B.Sach.Erw/L.sagg.ad
Zweigstelle | Standorte | Status | Vorbestellungen | Frist |
Zweigstelle:
Schulbibliothek
|
Standorte:
Svev
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Status:
Verfügbar
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Vorbestellungen:
0
|
Frist:
|
Il primo Giallo italiano è "Il sette bello" di Alessandro Varaldo pubblicato da Mondadori nel 1931.Gli appassionati ed i critici sono concordi nel ritenere però che il thriller autarchico fosse nato ne " Il cappello del prete" di Emilio De Marchi del 1887 .Dimenticano questo racconto di Svevo del 1890. E' vero che la trama poliziesca è un pretesto per affrontare riflessioni sulla natura umana,tanto care allo scrittore,ma è anche vero che le influenze di Zola,Kafka e soprattutto Freud,non erano ancora così manifeste."Dunque uccidere era così tanto facile?" sono le prime parole con cui inizia il racconto,mentre " Sono io l'assassino di Antonio" sono le ultime.Tra le une e le altre Svevo studia l'anatomia di un omicidio ed i rimorsi che esso provoca;l'esplorazione dei meccanismi istintuali e le economie profonde legate al delitto.Ma nè in De Marchi nè in Varaldo si trova una descrizione del cadavere della vittima così chiara che neppure un verbale della Polizia riuscirebbe a redigere:" La testa piegata su una spalla perchè aveva battuto malamente il muro;in tutta la figura,solo le punte dei piedi ritte e che si proiettavano lunghe lunghe a terra nella scarsa luce dei fanali lontani,stavano come se il corpo cui appartenevano si fosse adagiato volontario;tutte le altre parti erano veramente di un morto,anzi di un assassinato." Un altro merito a Svevo.
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Verlag:
Palermo , Palumbro
Aufsätze:
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Sprache:
deutsch